Cari amici Rocco Hunt è cresciuto nel quartiere Zevi (Sa), detto anche “ciampa di cavallo” a motivo della forma dei fabbricati, che si riesce ben a distinguere soprattutto osservando dall’alto. A pochi metri di distanza e precisamente in via Filippo Rizzi sono nato io, nelle palazzine popolari.

Fin da fanciullo, la zona interna della ciampa è stata per me terra di giochi e anche di scontri tra bande opposte armate di fionde. Ho vissuto fino a ventiquattro anni in quel quartiere e poi dopo alcuni anni di pausa, sono ritornato nel periodo prima del matrimonio, per poi abbandonarlo definitivamente dopo la morte di mia mamma. A causa del mio carattere tendenzialmente riservato, non sono mai riuscito ad entrare in perfetta sintonia con un quartiere così densamente abitato, nel quale non appena varcavi la soglia di casa, avevi la sensazione di essere osservato da mille occhi. Guardando Rocco Hunt ed ascoltando le sue canzoni, percepisco invece una grande armonia con il territorio e l’ambiente. Rocco infatti, riesce ad esprimere con grande naturalezza la ricchezza e i problemi legati ad un vivere quotidiano in un quartiere popolare, aggiungendo anche una buona dose di ottimismo ben espresso nella ormai famosa canzone “E’ nu juorn buon”. Le sue canzoni sono un veicolo efficace di comunicazione che coinvolge immediatamente, soprattutto i ragazzi! E’ quello che personalmente ho sperimentato la sera del 22 maggio dell’anno scorso a Baronissi, quando molti ripetevano a memoria le frasi delle canzoni, mentre Rocco Hunt cantava sul palco.

A proposito di concerti, il concerto avvenuto il 29 maggio 2014 all’interno della famosa “ciampa di cavallo”, è stato un magnifico regalo che Rocco Hunt ha voluto fare alle persone del suo quartiere.  

Insomma questo si che è  amore per le proprie origini.

Caro Rocco continua così, e non perdere mai quella semplicità  tipica della tua età!