Sono passati ormai più di 47 anni dalla morte di Luigi Tenco e ancora non riesco a capire il motivo del suo gesto estremo.
L’incomprensione da parte del pubblico, che appare l’ipotesi più attendibile, può aver suscitato un profondo moto di protesta, sfociato poi nel suicidio.
Ma come si fa a rinunciare ad una vita, se pur tormentata, già così ricca di contenuti umani, e ad un futuro a venire, probabilmente ancora più ricco sia dal punto di vista umano che artistico, questo veramente non riesco a comprenderlo.
In ogni caso, non sto scrivendo allo scopo di riesaminare il caso ancora aperto della scomparsa di Luigi Tenco, ma solo per lo stupore che provo nel riascoltare alcune sue canzoni, a distanza di 45 anni, e scoprirle ancora impietosamente attuali.
Non a caso sto adoperando il termine impietosamente! Eh si, se ad esempio ascoltiamo il brano “Io sono uno”, vediamo che esordisce dicendo:”Io sono uno che parla troppo poco…..ma al mondo c’è già tanta gente che parla…. pretende di farsi sentire e non ha niente da dire….” Mi sembra evidente che anche oggi , il panorama sociale e politico italiano abbonda di personaggi dalla parola facile!. Questi, pretendono di essere ascoltati o peggio ancora, seguiti, ma in fondo non hanno proprio nulla di interessante da dire. Se passiamo poi alla seconda affermazione della medesima canzone, troviamo:” io sono uno che sorride di rado……….ma in giro ci sono già tanti che ridono e sorridono sempre però poi non ti dicono mai cosa pensano dentro…….” Stesso discorso di prima! Anche oggi, se stiamo attenti giusto un attimo, a ciò che i personaggi politici pronunciano attraverso lo schermo televisivo, ci rendiamo immediatamente conto che quasi mai dicono veramente ciò che pensano, rifugiandosi spesso in discorsi generici ed equivoci.
Infine, alla quarta ed ultima affermazione:” Io sono uno che non nasconde le sue idee……..perché non mi piacciono quelli che vogliono andar d’accordo con tutti e che cambiano ogni volta bandiera……” Insomma, ogni commento a tale affermazione appare superfluo, l’Italia è il paese del “tirare a campare e del finché la barca va..”
Esaminando ora un’altra canzone, e precisamente:”E se ci diranno”. Se consideriamo in particolare la seconda e la terza affermazione:” E se ci diranno che nel mondo la gente o la pensa in un modo o non vale niente……e poi, e se ci diranno ch’è un gran traditore chi difende la gente di un altro colore……Sono affermazioni queste, che rimandano a problemi purtroppo ancora presenti nel nostro mondo! Fanatismo religioso, persecuzioni etniche, come sta accadendo in Egitto, in Palestina e in tante altre sfortunate nazioni.
Insomma, il fatto che queste ed altre canzoni di Luigi Tenco, se pur scritte quasi 50 anni fa sono ancora attuali, ci deve mettere in crisi! Significa che il tanto sbandierato progresso della nostra epoca, è avvenuto solo dal punto di vista scientifico e tecnologico, ma sul piano del pensiero e della tolleranza tra i popoli e le persone, c’è ancora tanta strada da fare.
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