E’ assolutamente incredibile come in Italia, ormai da molti anni, non sia nato ancora un bravo cantautore! Chiedo scusa per questa affermazione  perentoria e categorica.

Ehm, il problema è che non è vero che non c’è, ma è vero che i bravi cantautori spesso sono assolutamente sconosciuti alla massa e quindi non sono  famosi. E’ incredibile! E questa frase risulta ancora più vera se prendiamo come esempio il caso di Max Manfredi, definito da Fabrizio De Andrè il migliore dei cantautori della nostra epoca.

Anche io fino a pochi giorni fa non lo conoscevo assolutamente, eppure non sono nato ieri.  C’è qualcosa che non funziona allora qui. Come dicevo poc’anzi nemmeno io lo conoscevo, o meglio ne avevo sentito parlare di sfuggita a motivo della sua  partecipazione straordinaria ad un concorso per cantautori. Poi pochi giorni fa cercando su youtube  ho trovato “Il regno delle fate”.

https://www.youtube.com/watch?v=FX3cipMc1R0

Canzone nella quale Max Manfredi, attraverso una colorazione vivace e ironica,  riesce a trasformare una grigia e noiosa giornata pendolare  in un suggestivo racconto, in cui si susseguono vari  personaggi  della vita quotidiana descritti come eroi  di un regno dove la poesia e la fantasia hanno ancora un valore. 

In Max Manfredi la canzone diventa arte sublime grazie alla sua accurata formazione musicale ed alla innata capacità di spaziare tra le molteplici forme artistiche. La canzone quindi viene presentata come  una storia incarnata nella realtà, ma con numerosi appigli  ad un mondo fantastico che non vuole scomparire,  sommerso dall’  inclemenza della consuetudine.

Nelle canzoni di questo incredibile cantautore   sono continui  i riferimenti alla cultura popolare e contadina, patrimonio che sta gradualmente scomparendo ma che grazie alla sua sensibilità riemerge di quando in quando in qualche brano manifestando tutta la sua bellezza e genuinità.

Insomma in Max Manfredi è plausibile che la musica cantautorale, per cosi dire la musica impegnata, possa avere un impatto più ampio e un coinvolgimento più massiccio.