George Benson e Give Me The Night: la mia scoperta
Give Me The Night, brano dell’omonimo album uscito nel 1980, è la canzone che mi ha fatto conoscere George Benson.
Un artista che ha contribuito più di altri a farmi innamorare della musica in generale e, in particolare, di quella funky.
Ricordo ancora la sorpresa del primo ascolto: un suono elegante ma trascinante, capace di unire tecnica e leggerezza. Non era solo intrattenimento, ma una musica che ti entrava dentro, ti faceva muovere e pensare allo stesso tempo.
Non è un caso: in un precedente articolo ho raccontato del mio primo incontro con Pino Daniele, il quale ha certamente subito influenze dalla musica di Benson e di altri grandi esponenti del funky americano degli anni ’80.
George Benson e Give Me The Night: influenze e stile
L’album Give Me The Night, prodotto dal grande Quincy Jones, segnò una svolta nella carriera di Benson, portandolo a vincere Grammy Awards e a conquistare il pubblico internazionale.
Il segreto stava nel suo stile: una fusione di jazz, pop e funky, resa inconfondibile dal suo modo di cantare e suonare contemporaneamente.
Ascoltando i vocalizzi di Pino Daniele ci si accorge subito della somiglianza con quelli di Benson, soprattutto quando chitarra e voce si sovrappongono sulla stessa nota. Le note, come scintille, scoppiettano e si rincorrono in un interminabile inseguimento, salendo e scendendo in un gioco di fantasia che suscita emozioni uniche.
Un funky personale e inconfondibile
Lo stile funky di George Benson si distingue dal funky originario, centrato quasi esclusivamente su basso e batteria.
Pur senza trascurare la ritmica, Benson arricchisce il suo sound con atmosfere armoniche di rara bellezza, vocalizzi e cori paradisiaci che hanno lasciato un segno indelebile nella musica.
Ancora oggi, riascoltando Give Me The Night, si ha l’impressione di un brano attuale, fresco, capace di parlare anche alle nuove generazioni. È questa la forza dei grandi: restare vivi nel tempo.
Un ricordo legato a George Benson
Qualche anno dopo aver scritto queste riflessioni, George Benson è venuto a suonare a pochi chilometri da casa mia, ad Avella, in occasione del Pomigliano Jazz Festival.
Era il 2014 e si trattava dell’unica data nel sud Italia: quasi due ore di musica strepitosa davanti a tremila spettatori entusiasti.
Purtroppo non so per quale motivo non riuscii ad andare, e ancora oggi le mie figlie me lo rinfacciano con un sorriso. Un grande rammarico personale, perché dev’essere stato un concerto memorabile, entrato a pieno titolo nella storia del festival.
Una mia piccola prova
Con la canzone Maronna mia aiutame, disponibile sul mio canale YouTube, anche io ho provato a fare un tentativo.
Naturalmente la grandezza di Benson resta irraggiungibile, ma la passione per il funky mi ha spinto a provare a tradurre in musica, nel mio piccolo, quella stessa energia che mi aveva affascinato sin dal primo ascolto.
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