Non so a voi ma a me capita che, ascoltando “Quando quando” di Pino Daniele, la nostalgia per la sua assenza è più forte, rispetto a quando ascolto altri brani che ci ha lasciato in eredità.
Sarà perché questa canzone ricorda un altra persona scomparsa, Massimo Troisi, o sarà per qualche altra ragione? Non riesco a capire!
Non c’è dubbio che sia una delle canzoni più belle che ha scritto e, forse, tra quelle più scelte per le cover. Ma per quale motivo a distanza di tanto tempo non riusciamo proprio a rassegnarci che Pino Daniele non ci sia più?
D’accordo, le sue canzoni, che ascoltiamo dovunque, sono sicuramente terapeutiche e ci aiutano a mitigare il dispiacere, ma una vera e propria rassegnazione non riusciamo ad averla e chissà se mai l’avremo.
Ma cosa aveva che gli altri non hanno? Ognuno di noi avrà una sua risposta a questa domanda!
A me ha sempre colpito la semplicità e l’immediatezza del suo modo di parlare e in particolare di relazionarsi con gli altri, anche con il pubblico durante i suoi concerti.
Ritornando alla canzone “Quando quando”, nell’ascoltarla provo emozioni diverse.
Innanzitutto nostalgia e poi una grande sentimento di amarezza. Soprattutto al pensiero che per il tempo a venire, non rivivremo più la gioia di vedere Pino Daniele di nuovo sul palco, con la sua chitarra.
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Tu dimmi quando quando dove sono i tuoi occhi e la tua bocca
forse in Africa che importa. Tu dimmi quando, quando
dove sono le tue mani ed il tuo naso
verso un giorno disperato ma io ho sete ho sete ancora.
Tu dimmi quando quando non guardarmi adesso amore
sono stanco perché penso al futuro.
Tu dimmi quando, quando siamo angeli che cercano un sorriso
non nascondere il tuo viso perché ho sete, ho sete ancora.
E vivrò, sì vivrò tutto il giorno per vederti andar via
fra i ricordi e questa strana pazzia e il paradiso, forse esiste
chi vuole un figlio non insiste.
Tu dimmi quando, quando ho bisogni di te almeno un’ora
per dirti che ti amo ancora.
Tu dimmi quando, quando lo sai che non ti avrò e sul tuo viso
sta per nascere un sorriso ed io ho sete, ho sete ancora.
E vivrò, sì vivrò tutto il giorno per vederti andare via
fra i ricordi e questa strana pazzia e il paradiso, forse esiste
chi vuole un figlio non insiste.
lo sai che non ti avrò e sul tuo viso
sta per nascere un sorriso
ed io ho sete, ho sete ancora.
Tu dimmi quando quando
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